http://www3.lastampa.it/costume/sezioni/articolo/lstp/434487/
E viva iddio. Non per altro, ma perché odio Moccia. Di Moccia ho letto un paio di libri: il cult, "Tre metri sopra il cielo", e, giusto perché era appena uscito, il sequel "Ho voglia di te". Mi sono bastati, e poi li ho lasciati ad un mercatino dell'usato che lavora in franchising. Non solo, non ho mai ritirato neanche i soldi che mi spettavano, da quel mercatino, a vendita avvenuta. Il mio obiettivo non era guadagnare, era palesemente liberarmi di quei due tomi. Se il primo dei due aveva ancora un suo perché, il secondo era allucinante. Il protagonista, Step, è un teppista. Uno che mena la gente, uno che ne combina d'ogni. Una vera merdaccia, un criminale. Ma l'autore si compiace di lui, l'autore è innamorato del suo piccolo capolavoro, Step. Infatti le gesta criminose di questo bellimbusto sono elogiate come imprese eroiche, perché vengono descritte sempre in modo molto divertente. Infatti è divertentissimo che i giovani sciamannati si ammazzino con le gare di moto clandestine. Ma questo era nel primo libro, dove Moccia cedeva meno alla simpatia personale e presentava "la storia" in modo più obiettivo. Invece Moccia gode come un pazzo a raccontare di quando Step prima fa sparire la macchina al fratello (un grigio e noioso impiegato di quelli che si sbattono a lavorare, Dio ce ne scampi), poi gli dice di sapere chi gliel'ha rubata e si fa dare dei soldi per pagare il riscatto (in pratica ruba al fratello qualche migliaio di euro). Tutto molto educativo, considerando che i suoi sacri testi finiscono prevalentemente nelle mani degli adolescenti (ammesso che gli adolescenti leggano). Poi ci lamentiamo del bullismo. Eppure c'è ancora un aspetto del secondo libro che mi fa accapponare la pelle. La concezione dell'amore che ne viene presentata. Step, ancora non rassegnato al fatto che la sua ragazza, Babi-la-stronza, l'abbia piantato (giustamente, perché lui era un pazzo), viene baccagliato fino alla nausea da una certa Ginevra, con cui poi si mette. Alla fine emerge che costei era innamorata di lui da anni, lo seguiva, lo spiava, era persino andata a conoscerne la madre moribonda. Insomma, una matta furiosa pure lei, una ossessiva, una che non vorrei mai in casa. E Step cosa fa, quando scopre di essere da anni oggetto delle morbose attenzioni di una adolescente psicopatica? Si commuove!! Se ne innamora ancora di più! E ci lamentiamo che cresce lo stalking?? Ad "Amore 14" non ci sono mai arrivata. Non oso immaginare cosa scoprirei.
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Anteprima di Un errore di gioventù
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Informazioni personali
- Elena Genero Santoro
- Sono nata a Torino nel 1975 dove ancora risiedo e lavoro. Ho pubblicato qualche romanzo e ogni tanto condivido sul blog i miei pensieri.
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