lunedì 8 dicembre 2014

La rondine e il suo cielo. Pino Mango, in memoriam


Chi mi conosce sa che una dozzina di anni fa ho avuto un periodo difficile ma che non ho mai smesso un solo giorno di cantare. Mi ero fatta regalare a Natale il karaoke Canta tu, me l’aveva regalato, paradossalmente, proprio la persona che mi stava mettendo in croce. Era liberatorio dar fiato alla mia depressione e una delle canzoni che mi venivano direi benino era “La rondine” di Mango. Rappresentava perfettamente il mio stato d’animo e forse era quella la ragione per cui la interpretavo meglio di altre. (“Nonostante tu sia la mia rondine andata via, stessa luna a metà, sei nel cielo sbagliato”).

Poi la vita è andata avanti e il karaoke – quel bel giocattolone dalla tecnologia mediocre che non valeva i soldi che era costato – di lì a breve era finito in cantina insieme ai brutti ricordi e a tutto ciò che potevo associare a quel periodo nero.

Finché ieri sera, insieme agli addobbi di Natale, non mi è venuto in mente di riportare il karaoke in superficie, strappandolo all’oscurità della cantina e del mio subconscio. Sono andata a riprenderlo non per me, ma pensando che i miei figli si sarebbero divertiti. Dopo tanto tempo, pregustando la gioia dei miei bimbi, non mi faceva più male ritrovarlo, né averci a che fare. Non mi faceva più male riascoltare quelle canzoni. Le mie domande: Funzionerà ancora? E: Piacerà ai bambini? Hanno trovato entrambe risposta affermativa.

Stamattina, cioè poche ore dopo aver fatto pace con i miei ricordi, ho appreso del decesso improvviso di Mango, che con le sue note mi aveva inconsapevolmente accompagnato in quei mesi orrendi, dando loro un senso. Dire che mi è dispiaciuto non rende l’idea. Ma ora sono pronta per dedicargli “La rondine”, che lo accompagni nel suo viaggio.

Ciao Pino, che tu possa trovare la pace nel cielo giusto.
 
Copyright Dicembre 2014, Elena Genero Santoro

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