lunedì 21 aprile 2014

Un errore di gioventù

Ed ecco a voi la mia fatica più recente, Un errore di gioventù, edito da 0111 Edizioni e disponibile sia come ebook che in versione cartacea.
Per farvi capire cosa questo libro significa per me, vi lascio le mie note a fine romanzo.
<<I fatti narrati e i personaggi descritti in questo libro sono frutto di fantasia. Ogni somiglianza con avvenimenti e persone reali è puramente casuale. I luoghi, ove citati e descritti, invece sono reali.
Luis Crawford invece non è mai esistito e il suo caso giudiziario non è ispirato ad alcun avvenimento specifico.

Tuttavia, dal 2002 al 2010 ho avuto la fortuna e l’onore di diventare amica di penna di Martin “Eddie” Grossman. Il nominativo di Eddie mi è stato fornito dalla persona di riferimento nella Comunità di Sant’Egidio, che da sempre lotta contro la pena di morte.


Eddie era un prigioniero nel braccio della morte in Florida e il 16 febbraio 2010 è stato ucciso. Non riesco a scrivere “giustiziato” perché dal mio punto di vista, una parola che ha lo stesso suono di “giustizia” con la pena capitale non c’entra proprio nulla. Questo libro è dedicato a lui. In ogni caso, la mia lunga corrispondenza con quest’uomo, iniziata con leggerezza undici anni fa, mi ha profondamente arricchito umanamente e mi ha radicato nella convinzione che i carcerati non sono dei “mostri” (per lo meno, non necessariamente) ma delle persone, spesso sole, in cerca di calore umano e di normalità e che l’applicazione della pena di morte, su cui si potrebbe discutere come concetto in sé, è effettuata con criteri quantomeno discutibili.

Attualmente sono in contatto con altri due condannati, che, sarà un caso, sono neri. Non voglio fare i loro nomi perché il loro iter giudiziario non è ancora concluso.

I miei tre corrispondenti (Eddie, più i due attuali) sono persone molto diverse tra di loro, ma tutte ugualmente gradevoli e motivate a vivere.

Tutto ciò che denuncio sulla questione (il razzismo, le condizioni di vita nel carcere, persino gli orari in cui vengono serviti i pasti e l’esecuzione di innocenti) è reale e documentabile.

La lettera che Mac riceve dal Governatore dell’Alabama è stata formulata sulla falsariga di quella che ricevetti io dal Governatore della Florida dopo aver scritto per chiedere la grazia per Eddie.

Il caso citato di Angel Diaz è reale.

Si ringrazia il Correctional Department di Atmore (Alabama) per le informazioni relative all’accesso al carcere da parte dei visitatori.>>
Qui di seguito tutti i link in cui ne parlo e i siti che si sono interessati a questa mia creazione (anzi, creatura).


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