venerdì 6 marzo 2015

Una modella "desigual"


Non so quanti di voi hanno notato la modella testimonial del marchio Desigual. Io ci ho fatto caso sfogliando una brochure con la collezione primavera estate 2015. La stessa modella, però, ho controllato, era già stata ingaggiata per lo meno per la stagione precedente. Comunque, la particolarità di questa ragazza, Chantelle Harlow, in arte Winnie Harlow, è che sulla sua pelle mora ci sono delle vistose ed estese macchie bianche: si tratta di  vitiligine, una malattia che porta alla depigmentazione dell’epidermide sulle gambe, sulle braccia e in viso, in particolare intorno alla bocca.  Pare che Desigual abbia optato per una tale scelta in quanto la sua politica aziendale è quella di dare spazio a tutto ciò che è “diverso” (si chiamano Desigual non a caso). Quindi anche una ragazza maculata, che da bambina soffriva dei più penosi complessi (la chiamavano mucca oppure zebra), può avere la sua parte di successo e anzi, non solo, può trasformare ciò che a prima vista appare un difetto in un pregio, può gloriarsi della sua unicità. Lo sforzo di Desigual è in questo senso encomiabile, evviva l’originalità, evviva anche l’esaltazione di una bellezza non stereotipata, non perfetta, non standard. Questo ci rende Desigual un’azienda indubbiamente più simpatica, e pensare che già prima mi piacevano un sacco i loro prodotti, le esplosioni di colore sui loro tessuti, l’accostamento mai pacchiano di tinte sempre accese, vivaci e allegre. Ogni borsetta è un’opera d’arte. Il problema, ma io non sono un’esperta di marketing, è che quando uno sul catalogo nota la modella non guarda più i vestiti. Però sono convinta che Desigual, da tale punto di vista commerciale, sappia quel che fa.
L’unico appunto che sento di muovere al marchio spagnolo è questo: Winnie Harlow ha in effetti un problema epidermico, ma a ben guardare rimane sempre una stanga alta due metri e magra come un chiodo. Quando Desigual, per esaltare la diversità, assolderà anche modelle sovrappeso, alte un metro e un tappo e con la cellulite, allora avremo davvero raggiunto l’obiettivo.

Copyright Elena Genero Santoro Marzo 2015

Un errore di gioventù

Un errore di gioventù
Futura è incinta per la seconda volta e a Patrick sembra che il loro mondo sia perfetto, ma una notizia dal passato potrebbe scombinare tutto. Patrick infatti viene contattato da una sua ex, Arlene, che gli confessa di avere una figlia quasi adolescente, che potrebbe essere sua. Lui però non ha il coraggio di rivelarlo alla moglie.

L'occasione di una vita

L'occasione di una vita
Tre donne, tre occasioni per cambiare la propria vita. A Londra Futura rimane inaspettatamente incinta, ma Patrick inizialmente non è disposto ad accettare l'idea di diventare padre. Tra i due conviventi scende a lungo il gelo, finché il ragazzo, intenerito dall'ecografia del piccolo, decide di rivedere le proprie posizioni. Non fa in tempo però a manifestare le sue intenzioni che Futura perde il bambino e in conseguenza di ciò decide di allontanarsi, non essendosi sentita sufficientemente amata e capita durante la pur breve gestazione. A Torino Massimo e Ljuda, sposati e con due bambini, si dividono tra lavori part-time e la gestione della Casa di Accoglienza, struttura che si occupa di ospitare donne vittime di violenza che tentano di rimettere insiemi i cocci della loro vita. Ljuda però non è felice, le pesa la perenne carenza di soldi e decide, senza il benestare del marito, di partecipare al Reality più famoso d'Italia, dove è stata scritturata come concorrente, per dare una svolta alla sua esistenza.

Perché ne sono innamorata

Perché ne sono innamorata
Quanti modi ci sono per innamorarsi? E quanti per esprimere l’amore? Come inizia una storia duratura? La sognatrice Manuela, l’introversa e concreta Futura, la tenace Ljuda e la rassegnata Martina sono alle prese, rispettivamente, ma non sempre biunivocamente, con un promesso sposo altrui e inaffidabile, un ragazzo affascinante ma affetto da una patologia genetica, un seminarista e un fidanzato arrogante e violento. Impareranno, a loro spese, a discernere le relazioni sane da quelle malate.

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Sono nata a Torino nel 1975 dove ancora risiedo e lavoro. Ho pubblicato qualche romanzo e ogni tanto condivido sul blog i miei pensieri.